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Re: [RiminiLUG-LTSP] Da 8.10 a 9.04



Daniele Palumbo ha scritto:
> Il giovedì 9 luglio 2009 16:23:39 Stefano Bianchi ha scritto:
[...]
> insomma, questo è quello che c'è scritto, poi non mi pronuncio in merito alla 
> attendibilità delle informazioni :)

Direi che tutto quanto detto da Daniele è corretto. Anch'io non ho mai
eseguito l'upgrade da 8.10 a 9.04 quindi non posso esprimermi sulla
correttezza e buona riuscita di tutti i passaggi. Però, così come sono
descritti, hano un senso.

Un'unica nota, che riguarda anche la tua domanda sul chroot.
Nel contesto LTSP il termine chroot (anche nella documentazione
ufficiale) viene usato forse in modo un po' imporprio e ambiguo (HIMO) -
o meglio con un significato un po' diverso da quanto normalmente si intende.

chroot è un comando che ha la funzione descritta da Daniele, e nell'LTSP
 viene utilizzato per eseguire operazioni nella "parte client" che è
quella che viene trasferita al PC Client al momento del boot.

ma chroot viene anche utilizzato per indicare le directory contenenti il
filesystem del sistema client, che sono appunto sotto /opt/ltsp.

Quindi "remove your previous chroot..." significa proprio : cancella le
directory dei client (per esempio /opt/ltsp/i386) e poi ricreale con
"ltsp-build-client". In questo modo verranno ricreate partendo dai files
del sistema server che sarà stato preventivamente aggiornato alla 9.04

Se poi hai dei dubbi su quest'aspetto chiedi pure

> 
>> In genere quando c'è un passaggio di release è sufficiente fare
>> l'upgrade automatico o sarebbe meglio formattare (quando è possibile
>> ovviamente) e reinstallare?
> 
> nei *server* non si aggiorna quasi mai la distribuzione.
> LTSP è un prodotto molto recente e ancora in fase (possiamo dirlo?) 
> sperimentale, tant'è che cambia major in meno di un anno.
> 
> si dovrebbe invece arrivare ad avere un server con una versione "stabile", che 
> venga manutenuta da un team di sicurezza (approccio debian).
> d'altra parte, se vuoi avere un po' più di rischio e segui molto il server, 
> puoi osare anche con gentoo, facendo gli upgrade un po' alla volta, e 
> cercando di tenere i fix di sicurezza fino a che li rilasciano per la tua 
> versione.
> 

Su questo io avrei un parere diverso (limitatamente al contesto LTSP)

Il concetto espresso da Daniele è giusto pensando ad un classico server
aziendale dove continui upgrade di versione potrebbero portare a
criticità, instabilità e malfunzionamenti soprattutto dovuti a
customizzazioni delle configurazioni.

Però nel contesto LTSP il server (che altro non è che il PC principale
che normalmente esegue cmq applicazioni desktop da postazioni remote,
salvo casi particolari) potrebbe - anzi a mio parere dovrebbe  - essere
aggiornato senza problemi.

Questo per minimo 2 ragioni:
* E' vero che la tecnologia LTSP è in rapida evoluzine, e quindi
funzionalità utili sono disponibili solo sull'ultima versione (vedi
local-app)
* Anche le applicazioni "desktop" sono in rapida evoluzione e a volte,
causa dipendenze a libs nuove, risulta difficile installare l'ultima
release dell'applicazione su un sistema "datato"

E per esperienze riportate da molti, più che eseguire upgrade di
versione è sempre meglio reinstallare il sistema da 0.

Poi si può discutere se sia il caso di seguire tutte le versioni Ubuntu
con cadenza semestrale (bello pesante) oppure se fare upgrade solo
quando effettivamente si sente la necessità.

In ogni caso è buona norma tener traccia di tutte le modifiche e
customizzazioni e fare i backup in modo da poter ripristinare in maniera
veloce il server LTSP

Ivan